domingo, 18 de outubro de 2009

Solenne pontificale a San Pietro

Ecco le nostre fotografie del sublime pontificale solenne al faldistorio di questa mattina nell'Arcibasilica di San Pietro.













L'Arcivescovo Burke, il vescovo Schneider, mons. Pozzo, cento e più sacerdoti (diocesani e dei vari istituti legati alla Tradizione), i frati francescani dell'Immacolata ed uno stuolo di celesti e giovanissime suore francescane dell'Immacolata hanno reso indimenticabile questa grandiosa giornata: la Santa Messa dei tempi apostolici ritorna a casa dopo 40 anni di esilio nel deserto.

A vero dire, più che un ritorno, è peraltro ancora un intravvedere la Terra Promessa dalla cima del monte Nebo, se si giudica dall'accoglienza ricevuta dai sampietrini e dallo staff della basilica. Nulla diremo circa l'anticipazione di mezz'ora dell'orario comunicata solo ieri, per motivi che sfuggono ad ogni razionale e benevolente comprensione. Ma ben più grave i fatti di cui i vostri cronisti sono diretti testimoni. Alcuni di noi, entrati in basilica con largo anticipo e chiesto dove fosse la Messa tridentina, si son sentiti rispondere che non ve n'era alcuna, e di recarsi all'altare della cattedra dove ci sarebbe stata la solita messa ordinaria. Solo insistendo, e con fastidio, sono stati indirizzati alla Cappella del SS. Sacramento ove si è poi svolta.

Il sottoscritto, arrivato esattamente alle 9,28, si è trovato uno sbarramento a venti metri dalla cappella, con non meno di dodici tra sampietrini e gendarmi, che a tutti ripetevano trattarsi di "cerimonia privata per un gruppo" e come tale inaccessibile. Solo con un alterco, accompagnato dalla minaccia di essere espulso dal tempio, è stato possibile avvicinarsi. A due signore con tanto di veletta in testa è stato detto che la messa che cercavano era alle 10 all'altare della Cattedra (ove si è svolto il rito ordinario), e si sono arrese.

Chi vi scrive non è comunque riuscito a entrare nella cappella perché straripante: si era formato un gruppo al di fuori, nella terra di nessuno tra il cordone di sicurezza e l'accesso in cappella, presidiato da (non scherziamo): 2 gendarmi, 3 sampietrini e 1 poliziotto in borghese. Non poco per un accesso largo 4 metri circa. Non contenti, hanno anche tirato per buona parte le tende, per evitare che la sublime bellezza del rito attirasse la gente. Per tutta la Messa le persone che si avvicinavano sono state mandate inesorabilmente via, ma qualcuno è rimasto vedendo la Messa come un miraggio lontano.

Peccato che, per chi era fuori, le note della Messa Orbis Factor fossero coperte dalle canzonette di una sciantosa gniaulante che animava la Messa ordinaria alla Cattedra.

Ma non indugiamo su questi aspetti negativi. La festa è stata grande, la cappella come detto straripante, e qualche difficoltà non fa che renderci, tutto sommato, più determinati e saldi nella Fede.

Fonte: Messa in latino

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